Mentre i Babyboomer hanno assimilato l’ingresso delle TLC e dei nuovi strumenti di comunicazione nel mondo del lavoro in modi molto diversi, per i Millennials e le generazioni successive, i modelli di utilizzo dei social media riflettono una marcata preferenza per gli strumenti di comunicazione in tempo reale. Essere sempre connessi, passare da un’applicazione all’altra, da uno schermo all’altro, da un canale di comunicazione all’altro è naturale e quotidiano.
Tuttavia, queste diverse preferenze e stili di comunicazione non devono essere un problema. Disporre di una adeguata piattaforma per la comunicazione aziendale, che riunisca in un’unica interfaccia utente tutti gli strumenti e i metodi della comunicazione digitale (e-mail, chat, videochiamate, ecc.) ma anche della telefonia classica (chiamate, fax, funzionalità “capo/segretario”), facilita la comprensione ed elimina le barriere alla comunicazione intergenerazionale.
Qualche parola sul contesto: l’intervista che segue, come molte altre buone idee, è nata da una conversazione informale durante il nostro coffee round del giovedì mattina, un incontro settimanale informale nella caffetteria aziendale aperto a tutti i dipendenti, in cui è possibile fare una chiacchierata rilassata e conoscere colleghi di altri reparti. In questo caso, Lukas, uno degli ultimi arrivati nel reparto marketing, era interessato alla storia di Gisela, una delle nostre dipendenti più longeve. Dopo un breve incontro con la pensione, Gisela ha deciso che non era ancora il momento di lasciare del tutto il mondo del lavoro. Ne è nata una conversazione tra un Babyboomer e un membro della Generazione Z, tra un collega nuovo al mondo del lavoro e un collega con molta esperienza professionale. Due generazioni, due visioni, due stili di comunicazione diversi, ma in perfetta convivenza.
Da quanto tempo lavori in innovaphone?
Sono in azienda da 22 anni e quindi ho vissuto il suo sviluppo quasi dall’inizio. All’epoca c’erano 20 dipendenti, due filiali in Germania e una in Svezia. Nel frattempo l’azienda è cresciuta enormemente!
Cosa ti ha spinta a entrare in innovaphone?
All’epoca la motivazione era quella di trovare un lavoro che mi permettesse di occuparmi da sola del reparto contabilità. I cinque minuti a piedi per raggiungere l’ufficio poi hanno fatto pendere ulteriormente l’ago della bilancia.
Come è cambiato il mondo del lavoro da quando eri apprendista?
Quando ho terminato il mio apprendistato come contabile, all’inizio degli anni ’70, il mio strumento di lavoro era la macchina da scrivere. Fax, assegni e televideo facevano parte della nostra vita quotidiana. Lo sviluppo tecnologico da quando ho iniziato il mio apprendistato è incredibile. All’epoca mi sembrava magico che tre persone potessero parlare al telefono contemporaneamente. Oggi le videoconferenze sono uno strumento indispensabile, anche per me.
E cosa è rimasto invariato?
Beh, al di là dei progressi tecnologici, la contabilità rimane sempre contabilità. Questo significa che ’dare e avere’ devono sempre dare lo stesso totale. Se non è così, qualcosa non va. In questo senso, nulla è cambiato. Ed è proprio questo che mi piace del mio campo. Nel mio tempo libero, mi piace anche risolvere cruciverba e sudoku.
Ho sentito dire che, in realtà, sei in pensione da cinque anni, cosa ti dà innovaphone che ti spinge a continuare a lavorare anche dopo la pensione?
Beh, l’età pensionabile ce l’ho, è vero, ma la voglia di fermarmi ancora no. innovaphone non è solo un’azienda familiare, per me è "famiglia". Se hai un problema, sai che puoi parlarne apertamente con il tuo capo reparto o superiori, e che cercheranno di aiutarti in tutti i modi possibili. Era così 22 anni fa ed è così ancora oggi. Ho avuto buoni rapporti di lavoro anche in altre aziende, ma questa è speciale.
Ad esempio, tra noi ci sono diversi anni di differenza. Come pensi che sia organizzata la collaborazione intergenerazionale qui in innovaphone?
Senza problemi. Lavorare con colleghi di generazioni più giovani mi mantiene giovane. In realtà, questa collaborazione dovrebbe esserci in ogni azienda, anche in ogni reparto. Ho già formato alcuni membri del team di contabilità. Anche se alcuni di loro hanno un’istruzione migliore della mia, io ho l’esperienza e quindi possiamo trarre vantaggio gli uni dagli altri. Questo è lavoro di squadra! Non sono una di quelle persone che vogliono tenere le proprie conoscenze per sé, perché questo non porta nessuna azienda da nessuna parte.
Ci sono stati molti cambiamenti a cui hai assistito: tutto sommato, è stato uno sviluppo positivo per te?
Quando ho iniziato, innovaphone era una start-up. Oggi siamo un’azienda di medie dimensioni. Come me, molti dei miei colleghi sono con noi da molto tempo. Credo che questo sia un segno positivo. È un segno positivo anche il fatto che innovaphone offra molta formazione e assuma apprendisti. Alcuni colleghi sono rimasti con noi dopo la formazione, e questo mi fa molto piacere. Un altro aspetto positivo è la digitalizzazione. Devo dire che non ho paura dei nuovi approcci. Mi piace mostrare ai tirocinanti che vengono da me in reparto come faccio io, cioè a modo mio. Tuttavia, se riuscite a fare qualcosa di più veloce, fatemelo vedere, sono felice di imparare! Quando la tecnologia avanza in questo modo, bisogna stare al passo.
Che consiglio daresti alle persone più anziane che stanno pensando di rientrare nel mondo del lavoro? Dovrebbero candidarsi?
Sì, assolutamente! Bisogna essere aperti alle innovazioni, non devono piacervi per forza, ma bisogna accettarle. Avresti potuto dirmi: “Gisela, è finita, sei vecchia, stai a casa!”. Non è così che funziona qui!
La saggezza di Gisela
“Tutti lavoriamo per guadagnare dei soldi. Ma quando entri volentieri in una azienda al mattino e non sei solo contento di uscirne la sera, questa è la situazinoe ideale e fa la differenza! Ecco, per me è da sempre così!”.
Puoi raccontarci qualcosa di te?
Mi chiamo Lukas, ho 26 anni e lavoro nel reparto marketing di innovaphone. In precedenza, ho completato la mia formazione come specialista in comunicazione di marketing. Sono molto entusiasta del marketing e amo le sfide, soprattutto quando si tratta di imparare cose nuove. Nel tempo libero mi piace giocare a calcio e suonare la batteria. Sono anche impegnato in una chiesa cristiana, perché la fede mi sta molto a cuore.
Che cosa hai tratto dall’intervista con Gisela?
Mi ha affascinato la sua passione per la contabilità: si percepiva davvero la sua passione. Allo stesso tempo, mi ha fatto capire ancora una volta quanto sia prezioso un buon datore di lavoro. L’atteggiamento e la motivazione con cui si va al lavoro fanno un’enorme differenza. Se si ha la giusta motivazione, “andare al lavoro” non sembra “andare al lavoro”. Ho trovato affascinante anche la capacità di Gisela di adattarsi alle nuove tecnologie e di utilizzarle attivamente. Ora che lavoro quotidianamente con myApps, posso immaginare quanto sia importante l’interfaccia utente intuitiva di myApps.
Come lavori con la nostra “piattaforma per il lavoro intergenerazionale” - Connect?
In realtà uso l’app per quasi tutto: è sempre aperta nel mio ufficio, di solito su un secondo schermo. Che si tratti di verbali, messaggi privati o discussioni, tutto avviene lì. Né l’età né la posizione in azienda giocano un ruolo importante. Posso partecipare alle discussioni tanto quanto i colleghi più anziani. La cosa più bella è che si possono avere punti di vista diversi a colpo d’occhio!
In quanto tempo sei riuscito a familiarizzare con la piattaforma myApps?
Avendo già lavorato con alcune altre “social intranet”, direi che è stato abbastanza facile per me familiarizzare con la piattaforma. Certo, all’inizio avevo ancora qualche domanda, ma grazie ai numerosi video di aiuto presenti nell’app e al supporto dei miei colleghi, tutto è andato abbastanza velocemente.
Quanto intensamente utilizzi le possibilità offerte da Connect, ad esempio seguendo determinati hashtag, formando gruppi di utenti, cercando la swarm intelligence, facendo rete con i progetti, ecc.
Uso quasi sempre gli hashtag per trovare più rapidamente le discussioni e per creare una maggiore struttura generale. È particolarmente pratico che l’app Progetti sia collegata a Connect: in questo modo è molto più facile comunicare su progetti o compiti specifici. Uso anche lo strumento di traduzione, che si basa sull’intelligenza artificiale.
Invii ancora e-mail ai colleghi? Oppure la posta elettronica ha fatto il suo tempo a livello interno?
Di tanto in tanto usiamo ancora la posta elettronica, soprattutto per prendere appuntamenti, ma la differenza con i messaggi di Connect si nota chiaramente. Apprezzo molto il fatto che innovaphone abbia fatto questo passo per abbandonare le e-mail e abbia creato una piattaforma centrale e facilmente accessibile. È proprio questo che favorisce la vicinanza ai colleghi: Tutto è in un unico luogo, che si tratti di giovani o anziani, con poca o molta esperienza professionale - tutti possono partecipare alle discussioni. È sicuramente un cambiamento, ma che rende l’ambiente di lavoro notevolmente più vivace.
Sulla piattaforma myApps confluiscono diversi canali di comunicazione per una collaborazione digitale sicura. Che si tratti di chat, videoconferenze, project management o telefonia tradizionale, tutti i moderni strumenti di comunicazione sono disponibili su un’unica interfaccia. Questo permette ai Babyboomer di comunicare senza problemi con la Generazione Z, senza perdite di informazioni o interruzioni della comunicazione.
P.S. A proposito: se ti senti "perso” la nostra applicazione AI integrata, l’Assistente myApps, sarà lieta di aiutarti! E perfino di spiegare cosa significa “cringe” .